Il particolato fine - PM2,5
Gli inquinanti particolati presenti in atmosfera sono composti da una miscela di particelle solide e liquide con dimensioni comprese fra 0,005 µm e 50-150 µm. Minore è la dimensione della particella, maggiore è la sua capacità di penetrazione nel sistema respiratorio. Il PM2,5 (particolato fine) ha un diametro inferiore o uguale a 2,5 µm ed è una polvere toracica, in grado, cioè, di penetrare nella trachea, nei bronchi e nei bronchioli.
Sorgenti antropiche del particolato sono:
- la combustione di combustibili fossili (in particolare gasolio e carbone) e biomassa da parte di motori, riscaldamenti domestici, impianti industriali, inceneritori, centrali elettriche;
- le lavorazioni agricole;
- l’usura dei manti stradali, dei freni e delle gomme delle vetture.
Oltre l’80% della popolazione europea vive in città in cui le concentrazione di PM sono superiori alle soglie di legge (al 1° gennaio 2015 doveva essere raggiunta una concentrazione massima, su base annuale, di 25 µg/m3; entro il 1° gennaio 2020 si dovrà raggiungere il valore soglia di 20 μg/m3).
L’impatto sulla salute del particolato è già ben documentato: gli effetti acuti sui sistemi respiratorio e cardiocircolatorio, derivanti da una breve esposizione a concentrazioni elevate di inquinanti, includono asma, polmonite, infarto, angina, scompensi; gli effetti cronici, derivanti da un’esposizione protratta nel tempo a concentrazioni anche lievi, includono tumori e malattie cardiorespiratorie.